Ogni esperienza progettuale ha una gestazione propria che riflette le condizioni iniziali poste dalla committenza. In questo caso l’incarico prendeva le mosse da un impianto planimetrico già in larga parte definito e verteva sulla definizione degli elementi di caratterizzazione delle superfici interne, di alcune soluzioni di raccordo tra gli ambienti, oltre che sull’ideazione degli elementi principali dell’arredo fisso, per un appartamento di circa 200mq in zona Balduina a Roma.

Il criterio seguito nella fase dell’ideazione è stato essenzialmente quello di subordinare il principio formale a quello dello sguardo. La spazialità interna si definisce dunque dall’individuazione di alcuni punti di vista privilegiati, corrispondenti agli assi d’utilizzo della casa, e di organizzare in funzione di questi gli elementi compositivi principali. Il rapporto tra lo spazio interno e l’ampia terrazza esterna, la relazione tra zona notte e zona giorno e tra ambienti serviti e di servizio è risolta principalmente attraverso l’uso della luce (naturale ed artificiale) modulando il rapporto tra gli ambienti attraverso lo sguardo. Anche il disegno degli arredi contribuisce a rafforzare la gerarchia visiva tra gli ambienti principali della casa, in particolare nella relazione tra cucina, soggiorno e zona pranzo, rimarcata da un taglio a 45° dell’armadio a muro e del rivestimento del pilastro, oltre che dalla corrispondente apertura a doppia anta scorrevole della cucina. Le porte a filo muro con finitura esterna vagamente riflettente, completano il gioco di riflessioni e specchiamenti tra le superfici e i materiali.

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