Il progetto di questo appartamento di 65 metri quadri ha trasformato completamente l’essenza degli spazi, ampliandone le prospettive e la fruibilità. Il tema dominante dell'intervento è nella "stratificazione" e nel tentativo di svelare attraverso il progetto le molteplici temporalità sedimentate nello spessore superficiale della parete. La superficie delle pareti viene esplorata nella sua profondità, come superficie "densa" nella quale sono conservate la memoria e la storia dell'abitazione. La parte centrale della zona giorno è la stanza in ingresso, è il punto focale di questa "commistione" dove la preesistenza viene fuori dalle pareti e fa da quinta ad allo spazio che vi si inserisce in mezzo. Le due porzioni di vecchio intonaco riportato di nuovo alla luce svelano segni e modi antichi di pensare e vivere lo spazio. Il "decollage" applicato alle pareti rivela zoccolature preesistenti e vecchie buoiserie, che ricorrono nel progetto come elementi di ritessitura della memoria storica dell'abitazione, ispirando nuove e più attuali soluzioni. Direttamente collegato, anche visivamente, alla sala d'ingresso troviamo lo spazio della cucina, che da ambiente isolato, intercluso e poco accessibile, diventa uno spazio permeabile, aperto che si snoda e si connette al resto della casa attraverso due ampie aperture nella parete portante. Come per il vicino Acquedotto dell'Aqua Claudia, il muro di spina dell'abitazione diviene l'elemento "portante" del progetto, oltre che l'elemento visivo di relazione tra gli spazi e tra le diverse zone funzionali della casa. La superficie delle pareti della cucina viene trattata in maniera da recuperare anche qui il tema della boiserie, che ritorna in chiave contemporanea, accompagnando e ricucendo i fili della memoria.

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