Anche piccole costruzioni realizzate in economia possono costituire occasioni importanti di sperimentazione. E’ il caso di uno stander realizzato per la società Straight to Hell all’interno di un ampio capannone industriale adibito ad atelier creativo nella zona del Mandrione a Roma. All’interno di questo spazio condiviso, la committenza ha inteso realizzare un piccolo show room per l’esposizione di indumenti, prevalentemente t-shirt, corredato da una scrivania per le riunioni di lavoro. Gli unici vincoli posti dal committente sono il colore (il bianco) e la necessità di non occludere la continuità prospettica dell’interno. Il progetto si concentra dunque sull’idea di trasferire in un interno produttivo alcuni degli elementi presenti nel paesaggio urbano circostante: i pannelli pubblicitari, la segnaletica stradale, i pallet per la movimentazione delle merci, ecc. Il progetto prende ispirazione dalle “macchine inutili” di Bruno Munari e configura una microstruttura leggera ma estremamente solida. Una controparete in OSB addossata alla parete laterale del capannone, una sorta di pannello pubblicitario illuminato dall’alto, offre un solido piano di ancoraggio. Su di esso viene montata una struttura tubolare sospesa che viene a sua volta assicurata alla controparete per mezzo di tiranti in acciaio posti in corrispondenza dei montanti verticali. Lateralmente due stander mobili delimitano un perimetro rettangolare di 5x3 m circa destinato allo scambio e all’incontro..

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